Barcellona 1992
La torcia, in alluminio, plastica e metallo, è di colore oro e argento; ha una forma asimmetrica che ricorda un’anfora e una vela, con riferimento al Mediterraneo, mentre il calice riprende il design del braciere olimpico, in stile Gaudì.
Il percorso che ho affrontato è stato un continuo alternarsi di terra e mare: sono sbarcata a Empuries, un’ex colonia greca fondata nel 600 a.C.; dopo aver visitato molte città spagnole, ho fatto tappa anche alle isole Canarie e alle Baleari, per poi arrivare nella città catalana. Lì, ho infuocato la punta di una freccia e sono stata scoccata verso il braciere per accenderlo: molto suggestivo, non trovi?
Ma la cosa più entusiasmante è stata che finalmente, dopo molto tempo, non ci furono boicottaggi e moltissime nazioni parteciparono alle competizioni.
Memorabile fu la finale dei 10000 mt, quando l’atleta etiope Tulu aspettò al traguardo l’avversaria sudafricana bianca Meyer: tenendosi per mano, fecero un giro di vittoria a simboleggiare la speranza di una nuova Africa.