La fiamma, la torcia, il braciere

Fiaccola

La fiamma, la torcia, il braciere

Prima di cominciare, ti racconto un po’ di cose su di me. In Antica Grecia venivo tenuta accesa per tutto il periodo di celebrazione delle Olimpiadi; si diceva che fossi stata rubata agli Dei e donata agli uomini! Non in tutte le edizioni sono stata presente: sono stata reintrodotta come simbolo durante Amsterdam 1928, mentre l'idea di una staffetta per trasportarmi nasce in occasione di Berlino 1936. Dal 1960 esiste la tradizione di accendermi ad Olimpia: undici sacerdotesse, impersonate da attrici, mi danno vita concentrando i raggi del sole in uno specchio parabolico concavo. Tradizionalmente, il primo dei tedofori è greco, e poi vengo passata via via agli altri, ciascuno con la propria torcia. La staffetta termina il giorno della cerimonia di apertura, quando l'ultimo tedoforo mi ripone nel braciere: qui continuo a bruciare alta e forte per tutto il periodo di celebrazione dei Giochi, finché non vengo spenta nella cerimonia di chiusura.

La torcia olimpica

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